Il prodotto
Gallette di Mais Nostrano dell'Isola
Croccanti gallette di mais giallo Nostrano dell'Isola
Codice:
93770
Paese e Luogo di Origine:
Italia - Veneto
Peso:
120 g
Ordine Minimo:
1 collo da 12 pezzi
Descrizione | Gallette di mais della varietà Nostrano dell'Isola coltivato da Borgoluce |
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Aspetto | Friabile e croccante, di colore giallo carico |
Sapore | Ricco e intenso, esaltato dal germe di grano e dai suoi oli essenziali che vengono conservati nel prodotto |
Curiosità | Il mais Nostrano dell'Isola è una varietà gialla di mais, coltivata nel territorio del Piave e delle Prelapi Trevigiane fino agli anni '50. La varietà coltiivata da Borgoluce è quella 'Piadera': un seme conservato per lungo tempo da un anziano agricoltore di Piadera (nelle Prealpi) e oggi ripreso e coltivato da un piccolo numero di produttori ai quali si è aggiunto anche Borgoluce |
Selezionato perchè | Queste gallette sono prodotte con il mais Nostrano dell'Isola, una varietà autoctona locale recuperata di recente grazie all'interesse di un piccolo gruppo di agricoltori, tra cui Borgoluce |
Suggerimenti di utilizzo | In sostituzione alle fette biscottate per la colazione o del pane per la preparazione di crostini. Ottime con composte dolci o miele |
Peso | 120 g |
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Confezione | Confezionate in sacchetto di plastica idoneo al contatto con alimenti |
Il produttore
Borgoluce - Susegana (TV)
Selezionato perchè
Borgoluce è un'azienda che ha fatto dell'ecosostenibilità e della biodiversità la sua missione: 1.220 ettari di pascoli, boschi, allevamenti, campi
coltivati, vigneti, frutteti, canali, mulini, caseifici. Un ambiente intatto, di proprietà della famiglia Collalto dal XII secolo, quando questa varietà
consentiva di produrre all'interno della tenuta tutti i prodotti necessari alla vita quotidiana. La responsabilità ambientale pervade ogni attività e si
concretizza nell'utilizzo di fonti rinnovabili per la produzione di agroenergie. Tutta l'energia elettrica e termica utilizzata nell'azienda agricola nasce,
infatti, dai sottoprodotti dei boschi, degli allevamenti e delle coltivazioni: il legno viene bruciato da una caldaia a biomassa, mentre un biodigestore
trasforma il letame e l'insilato dei cereali in biogas. Ed è proprio l'amore per questa terra a spingere Giuliana, Ninni e Caterina di Collalto insieme alla
madre Trinidad e al marito di Caterina, Lodovico Giustiniani, ad impegnarsi con grande passione, quotidianamente, nella valorizzazione di un
patrimonio unico nel Veneto, con l'obiettivo di insegnare alle generazioni future a conoscere ed amare la campagna, per consegnare loro, un
giorno, un posto migliore in cui vivere.