Il prodotto
Farina di 'Mais nostrano dell'Isola'
Farina di mais "Nostrano dell' Isola"
Codice:
93707
Paese e Luogo di Origine:
Italia - Veneto
Peso:
1 kg
Ordine Minimo:
1 pezzo
Descrizione | Farina realizzata con mais "Nostrano dell' Isola" varietà Piadera, seme conservato per un lungo periodo e oggi coltivato da un piccolo numero di produttori, tra i quali Borgoluce |
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Aspetto | Colore giallo carico con particelle marroni date dalla macina con il germe di grano |
Sapore | Profumo e sapore decisi |
Curiosità | Il mais seminato da Borgoluce è Nostrano dell'Isola varietà Piadera, un seme conservato per lungo periodo da un anziano agricoltore di Piadera (Fregona) e oggi ripreso e coltivato da un piccolo numero di produttori della zona attorno a Vittorio Veneto, ai quali si è aggiunto anche Borgoluce. E' in prodotto naturale, senza conservanti e senza glutine, coltivato su un nuovo impianto aziendale, in conversione biodinamica, macinato a cilindri preservando il germe di grano. |
Suggerimenti di utilizzo | Ideale per accompagnare piatti semplici: ottima in abbinamento con dei funghi o con del formaggio piccante. Si consiglia una cottura di almeno un'ora e mezza in abbondante acqua salata portata ad ebollizione |
Ingredienti | Farina da mais nostra dell'Isola (varietà Piadera) |
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Peso | 1 kg |
Confezione | Sacchetto di carta |
Modalità di Conservazione (prodotto confezionato) | Conservare in luogo fresco ed asciutto |
Paese di origine ingrediente primario | Italia |
Dichiarazione Nutrizionale | Valore energetico: 1498 kJ / 354 kcal Grassi: 3,61 g di cui saturi: 0,7 g Carboidrati: 68 g di cui zuccheri: 0,9 g Proteine: 11,4 g Sale: 0,0 g Valori riferiti a 100 g di prodotto |
Il produttore
Borgoluce - Susegana (TV)
Selezionato perchè
Borgoluce è un'azienda che ha fatto dell'ecosostenibilità e della biodiversità la sua missione: 1.220 ettari di pascoli, boschi, allevamenti, campi
coltivati, vigneti, frutteti, canali, mulini, caseifici. Un ambiente intatto, di proprietà della famiglia Collalto dal XII secolo, quando questa varietà
consentiva di produrre all'interno della tenuta tutti i prodotti necessari alla vita quotidiana. La responsabilità ambientale pervade ogni attività e si
concretizza nell'utilizzo di fonti rinnovabili per la produzione di agroenergie. Tutta l'energia elettrica e termica utilizzata nell'azienda agricola nasce,
infatti, dai sottoprodotti dei boschi, degli allevamenti e delle coltivazioni: il legno viene bruciato da una caldaia a biomassa, mentre un biodigestore
trasforma il letame e l'insilato dei cereali in biogas. Ed è proprio l'amore per questa terra a spingere Giuliana, Ninni e Caterina di Collalto insieme alla
madre Trinidad e al marito di Caterina, Lodovico Giustiniani, ad impegnarsi con grande passione, quotidianamente, nella valorizzazione di un
patrimonio unico nel Veneto, con l'obiettivo di insegnare alle generazioni future a conoscere ed amare la campagna, per consegnare loro, un
giorno, un posto migliore in cui vivere.