E’ passato qualche anno da quando abbiamo iniziato la nostra collaborazione con la Latteria di Chiuro e in questo periodo abbiamo assistito con entusiasmo alle innovazioni che la latteria ha fatto e alla crescita che ne è derivata. Proprio per questo, a inizio estate abbiamo deciso di tornare in Valtellina per fare visita ai nostri amici di Chiuro.
Un detto recita che “si sa dove andare, solo se si sa da dove si viene”; parafrasando possiamo dire quindi che è importante ricordare il proprio passato per individuare la giusta direzione da intraprendere per il futuro, e la storia di questa visita parte proprio da qui.
La Latteria di Chiuro è nata circa 60 anni fa con l’obiettivo primario di trasformare il latte dei soci in formaggi, principalmente il Valtellina Casera DOP, ed è diventata, dopo qualche anno, la prima cooperativa lattiero casearia in Valtellina a dedicarsi anche alla produzione di latte alimentare.
Fin dagli inizi la latteria si è distinta per le tecnologie all’avanguardia adottate, affiancate però da metodi di allevamento tradizionali, a garanzia del benessere degli animali e della bontà dei prodotti: latte di qualità e investimenti sono gli aspetti che hanno permesso alla latteria di crescere.
Il latte: la latteria raccoglie quotidianamente il latte dalle aziende agricole di 20 soci produttori che si trovano nel raggio di 20 km. Tutti gli allevatori prestano grande attenzione al benessere degli animali, prediligendo stalle a stabulazione libera, alimentando le vacche con foraggi e cereali provenienti per almeno il 50% dalla provincia di Sondrio e lasciandoli liberi di pascolare nella bella stagione. La zona montana privilegiata della Valtellina, le tecniche di allevamento uniformate seguendo il disciplinare del Valtellina Casera DOP e la razza principalmente Bruna Alpina delle mandrie, permettono di ottenere un latte di ottima qualità, sia dal punto di vista organolettico sia in termini di grasso e proteine.
Gli investimenti: nel 2012 è stato dato inizio alla produzione di yogurt realizzato con il latte raccolto dai soci, che rappresenta oggi una parte molto rilevante della produzione. Grazie a questo incremento della produzione, la latteria ha avuto la necessità di spazi più ampi, realizzando così nel 2015 un nuovo stabilimento dedicato esclusivamente alla stagionatura dei formaggi, alla logistica e agli uffici. Anche lo spaccio è stato spostato e rinnovato, predisponendo oltre allo spazio per la vendita anche uno spazio per la ristorazione veloce realizzata sempre con i prodotti della Latteria.
Ma gli investimenti non sono solo strutturali o tecnologici: la latteria ha deciso infatti di puntare anche sulle persone e sul territorio. Nel giro di pochi anni il personale è più che raddoppiato ed è oggi costituito per una buona parte da giovani valtellinesi che vengono formati per lavorare lì.
Infine è stata costruita un’importante rete di sinergie con realtà del territorio che collaborano con la latteria e che seguono una direzione comune, ossia lo sviluppo e la crescita locale. Tra queste la Cooperativa Sociale “Il Sentiero”, che fornisce le confetture usate per l’aromatizzazione degli yogurt e la Società Agricola Cooperativa Melavì, che produce la Mela di Valtellina IGP.
Una crescita dal territorio, per il territorio, che non prescinde dal cuore produttivo della latteria e dal motivo per cui è nata, la caseificazione, a cui viene ancora destinato il 50% del latte raccolto dai soci. Di tutta la produzione casearia i formaggi più significativi sono proprio quelli che fungono da bandiera della Valtellina: il Valtellina Casera DOP, prodotto fin dai primissimi anni di vita della latteria, e il Bitto DOP, prodotto da alcuni alpeggi di fiducia e portato a completare il suo percorso di maturazione negli ambienti di stagionatura della latteria.
Giulia Bassetto
Marketing e Comunicazione