Gli aumenti di prezzo: dalle difficoltà di produzione, all'aumento dei costi energetici. Alcune congiunture poco favorevoli che richiedono consapevolezza
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Mentre la scorsa estate stavamo tirando tutti un sospiro di sollievo per essere usciti dall’ennesima ondata di pandemia e per essere tornati a ritmi di lavoro più che soddisfacenti, si era avviato a livello economico globale un grande rimescolamento di carte.
Gli equilibri degli scambi commerciali tra continenti, in particolare sulle direttrici America-Europa e Asia-Europa, erano in questione e si stavano ridefinendo dopo un anno di lockdown quasi permanente.
Certo, poi è arrivato il conflitto in Ucraina che ha dato il colpo di grazia, ma vi assicuro che questi aumenti di prezzo (perché di questo parliamo), questa crescita dell’inflazione, questa difficoltà di approvvigionamento di alcune filiere sarebbero arrivati comunque.
L'EFFETTO DOMINO DEI LOCKDOWN
Come vi dicevo, nei primi due lockdown, i più restrittivi, alcune filiere produttive si sono scoperte fragili, perché dipendenti da materie prime o semilavorati che provenivano da paesi lontani, spesso a distanza intercontinentale. A causa dei fermi produttivi, di mancate o scarse connessioni aeree o marittime, le forniture non sono arrivate per mesi e le aziende non hanno potuto produrre nemmeno al momento delle riaperture, anche perché impossibilitate a trovare fonti alternative.
E in un momento di scarsità chi ha la disponibilità di una materia prima cosa fa? Aumenta il prezzo. E quando ci sono meno connessioni aeree e marittime cosa succede? Che il trasporto su questi vettori costerà di più. E la prima ondata di aumenti dell’ultimo quadrimestre 2021 era in gran parte figlia di queste tensioni sui listini. Aumenti sui materiali, in particolare plastica, carta e vetro per gli imballi, e sui prodotti di provenienza intercontinentale (pesce spada, polipo, tonno, carni di provenienza americana o sud americana come Black Angus o Zebù).
Inoltre alcune scorte si stavano riducendo o esaurendo notevolmente dopo il boom di domanda estivo e, di nuovo, quando la domanda è superiore all’offerta generalmente il valore del poco prodotto disponibile aumenta (Parmigiano Reggiano, Prosciutto di Parma, Pecorino Romano e affini).
In più alcune filiere hanno iniziato a ridefinirsi, hanno cercato di svincolarsi da fonti lontane a favore di fonti, magari più costose, ma più certe e vicine. Penso al caso delle carni di manzo e derivati come bresaole e carpacci: la difficoltà a lavorare carni americane o sudamericane ha fatto sì che la materia prima europea e italiana venisse considerata con maggior interesse.
Il fatto è che la filiera italiana non è pronta ad assorbire tutta la domanda che è arrivata, avrebbe bisogno di almeno 3/4 anni per ribilanciarsi. Ora siamo nel pieno dello shock, non c’è prodotto e quel poco che c’è ha prezzi di listino mai visti prima.
"L'inflazione minaccia la spesa degli italiani - Inflation threatens Italian spending" - Fonte: Rapporto Coop 2021
ENERGIA ALLE STELLE
A fine 2021 e inizio 2022 arrivano gli aumenti in bolletta e poi subito il carburante, qui non serve che mi dilunghi perché è storia odierna. Tutte le attività produttive subiscono un contraccolpo sui costi energetici non indifferente e sul quale non c’è certezza di rientro in tempi certi. Tra gennaio e marzo quasi tutti i produttori inviano aumenti, anche quelli che a settembre/ottobre avevano già inviato un nuovo listino per ragioni differenti.
"Inflazione alimentare. E' vera emergenza" - Fonte: Rapporto Coop 2021
"Consumi alimentari fermi" - Fonte: Rapporto Coop 2021
AZIONI CONSAPEVOLI
Quello che stiamo cercando di fare in Valsana in primis è dialogare con i produttori e dare visibilità ai nostri clienti della situazione di mercato, raccontarla, per capirla e non subirla solamente. Inoltre stiamo cercando, nei limiti del possibile, di puntellare l’assortimento, inserendo alternative a quei prodotti le cui filiere son fragili e la cui disponibilità è spesso in questione.
Il guanciale che trovate qui presentato è frutto di questa ricerca, è un prodotto umbro, pensato per la cucina, per essere usato nei primi piatti che tutti conosciamo.
Il momento di mercato è sicuramente delicato e quasi inedito, l’importante è averne consapevolezza e soprattutto non avere un atteggiamento passivo. Sono certo che con intraprendenza, fiducia e un po’ di sano ottimismo ne usciremo pure questa volta.
Alessandro De Conto
Responsabile Commerciale