Com’è trascorso veloce quest’anno! Sembrava ieri che stavamo spignattando le ricette detox ed ora siamo nuovamente alle prese con i cotillon e il trenino del cenone di San Silvestro.
Come possiamo quindi propiziare l’arrivo del nuovo anno? Carta e penna per non farci trovare impreparati: mutande rosse (dai che un paio da qualche parte nei cassetti ci dovrebbe essere), il vischio donato ai Celti dagli dei (ecco, magari non di plastica), le lenticchie già messe a bagno che non devono assolutamente mancare nel menù, i fuochi d’artificio senza rumore (così ai nostri amici pelosi non viene il coccolone), il calendario vecchio e quello nuovo (come non l’avete ancora preso?!), frutta secca e frutta in grani.
Scritto tutto? Bene, segnatevi anche un po’ di flessioni che le azioni propiziatorie da compiere in un minuto saranno davvero molte!
Come prima cosa ci si veste di rosso. Perché? Ai tempi di Ottaviano Augusto era usanza delle donne e degli uomini, durante il Capodanno, indossare qualcosa di rosso, colore che rappresentava il potere, il cuore, la salute e la fertilità. Secondo i cinesi, invece, indossare una cintura rossa permette di contenere dentro di sé il proprio Ch’i positivo. Dalla cintura alle mutande il passo è breve: l’importante è concentrare l’energia.
Così belli carichi possiamo bruciare il vecchio calendario ai rintocchi della mezzanotte e appendere subito quello nuovo, gettare dalla finestra ciò di cui ci vogliamo disfare e, per finire, è fondamentale fare l’amore. Si sa, ciò che si fa a Capodanno si fa tutto l’anno.
E in giro per il mondo cosa si combina? Beh, in Spagna c’è l’uso di mangiare alla mezzanotte dodici chicchi d’uva, uno per ogni rintocco dei dodici scoccati dai grandi orologi comunali. In Russia, dopo il dodicesimo rintocco, si apre la porta per far entrare l’anno nuovo. In Ecuador e in Perù si esibiscono fuori dalla propria abitazione dei manichini di cartapesta, e a mezzanotte li si brucia nelle strade. In Giappone, prima della mezzanotte, le famiglie si recano nei templi per bere sakè e ascoltare 108 colpi di gong che annunciano l’arrivo di un nuovo anno.
L’ascolto di questi suoni purifica in quanto si ritiene che il numero dei peccati commessi in un anno da una persona sia appunto 108. Cosa dite? I vostri peccati sono più numerosi? Beh, si potrebbe provare a bere più sakè.
Infine, far molta attenzione a cosa si farà il 1° gennaio e anche qui ogni paese ha la sua usanza: nel Bergamasco non si debbono prestare oggetti di alcun tipo. In Abruzzo sono le donne a dare inizio a quante più faccende possibili. In altre regioni, invece, il primo dell’anno deve trascorrere in riposo assoluto, altrimenti ci si affannerà per tutto l’anno. Infine, in Piemonte, porterà fortuna incontrare un carro di fieno o un cavallo bianco. Incontri decisamente insoliti.
Le ricette dell’ultimo numero del 2018 sono veloci e gustose così da rispettare tutte le tradizioni, propiziare la buona fortuna e avere il tempo necessario per farvi fare le coccole.
Anna Maria Pellegrino
Chef e Foodblogger
“ARIA FRITTA” PANNERONE IN PANATURA SPEZIATA CON CHUTNEY DI PERA
Proposte per l’anno nuovo? Fatti certi e non aria fritta, naturalmente. Ma a noi che piace friggere qualunque cosa abbiamo vestito il pannerone con i colori e i profumi di spezie e aromi e, come recita un famoso adagio, abbiamo scelto le pere, nel chutney appena senapato, per il giusto accompagnamento.
Ingredienti: 400 g di Pannerone di Lodi, 100 g di farina antigrumi 00, 200 g di pane grattugiato, 1-2 cucchiai di curry madras, 1-2 cucchiai di erbe di Provenza essiccate, 2 uova a temperatura ambiente, olio di semi di vinacciolo per la frittura, Chutney di pera, sedano e senape, pepe nero Tellicherry, fiori eduli.
Tagliate il Pannerone a cubetti 2x2, passateli nella farina, nell’uovo e infine nel pane grattugiato ben miscelato con le miscele di spezie e aromi. Ripetete le ultime due fasi. Nel frattempo portate a 190° l’olio di vinacciolo e friggete i cubetti uno max due alla volta per pochi secondi, fate sgocciolare su carta assorbente e mettete da parte nel forno caldo ad 80°. Servite immediatamente con il chutney ed una macinata di pepe nero.
“THINK PINK” SCONES ALLA BARBABIETOLA CON GRAVLAX ESPRESSO E CHUTNEY DI MANGO
E se pensassimo un po’ “rosa”, così da propiziare positivamente il nuovo anno? Durante le feste il salmone diventa un gustoso protagonista che, assieme agli scones con barbabietola ed all’incredibile bontà del chutney di mango e peperone, vi doneranno tutta la dolcezza di cui abbiamo bisogno.
Ingredienti: 220 g farina 00 o di tipo 1, 5 g di polvere, polpa o estratto di barbabietola, 4 g cremor tartaro, 2 g bicarbonato di sodio, 120 g di latte intero temperatura ambiente, 50 g di burro, 10 g di zucchero, 200 g di salmone selvaggio Sockeye, 1 limone bio succo e zeste, aneto fresco, anice stellato, burro salato, sale, pepe bianco Muntok, chutney al mango, peperone e basilico
Preriscaldate il forno a 220°C, tagliate il burro a cubetti, coprite con carta forno una teglia. Setacciate in una ciotola farina, polvere di barbabietola, bicarbonato di sodio e cremor tartaro, aggiungete lo zucchero e un pizzico di sale. Unite il burro e lavorate con la punta delle dita fino a ottenere un impasto granuloso, aggiungete il latte, amalgamando velocemente fino a ottenere un impasto sodo. Stendete con un matterello fino 3 cm di altezza; con un coppapasta di ø 4-5 cm tagliate dei panetti che trasferirete sulla teglia. Infornate per 14-16’, fino alla doratura della superficie. Nel frattempo aprite il salmone e lasciatelo a temperatura ambiente. Ottenete con la microplane la scorza dal limone e in una ciotolina mescolatela con un filo di olio evo, qualche cucchiaino di succo di limone, l’aneto tritato e una profumata di anice stellato. Mescolate e spalmate sulla superficie. Tagliate a metà gli scones ancora caldi: sulla base spalmate il burro salato e nell’altra un po’ di chutney, appoggiate 1/2 fette di salmone e decorate con l’aneto. Servite con il chutney e con qualche fetta di limone, se gradita.
“BUON ANNO”, COTECHINO, SPINACI E HUMMUS DI LENTICCHIE
La tradizione non dovrebbe mai venire meno, soprattutto nella tavola delle feste, per cui ecco la coppia perfetta, formata da lenticchie e cotechino, in cui fanno capolino spinaci al vapore appena profumati dalla paprika e una salsa, l’hummus, preparata con una parte delle lenticchie cotte.
Ingredienti: 500 g di lenticchie, 1 spicchio d’aglio pestato finemente nel mortaio, 30 g di tahina (pasta di sesamo), 30 ml di olio evo delicato, 1 limone bio il succo, 1/2 cucchiaio di cumino, 1 pizzico di peperoncino, 1 cotechino Meggiolaro 500 g, 100 g di spinacino (foglie piccole, che si possono mangiare anche crude), una noce di burro, sale, pepe macinato al momento, paprika in polvere, chutney alle prugne, radicchio e Teroldego.
Sciacquate le lenticchie, trasferitele in una casseruola, coprite con brodo vegetale o acqua e cuocete a fuoco dolce e coperto per circa 25’. Devono restare croccanti. Scolate, trattenendo l’acqua di cottura rimasta, e trasferitene la metà in un mixer con tutti gli altri ingredienti, lavorandoli fino a ottenere una crema liscia e vellutata, aggiungendo, se necessario, un po’ di acqua di cottura. Regolate di sale e peperoncino, trasferite in una ciotola e mettete da parte. Immergete in acqua bollente la busta con il cotechino precotto e alla ripresa della cottura contate 20’. Fate riposare 10’, scolate il cotechino dal fondo di cottura, asciugatelo con carta assorbente e tagliatelo a fettine. In una padella antiaderente sciogliete una noce di burro, fate appassire gli spinacini, regolate di sale e pepe e mettere da parte. Per impiattare disponete una cucchiaiata di spinaci e profumate con la paprika, a fianco appoggiate 2/3 fette di cotechino e distribuite sul piatto le lenticchie. Servite con sfoglie di pane carasau, l’hummus di lenticchie e un cucchiaio di Chutney alle prugne, radicchio e Teroldego.