Una sfida gourmand tra razze pregiate e crudi importanti
CINTA SENESE | TOSCANA
La Cinta Senese è un’antica razza suina della zona di Siena. Rischiò di scomparire dopo la II Guerra Mondiale quando le razze rustiche e poco produttive vennero sostituite con quelle più adatte all’allevamento intensivo. Questi suini hanno bisogno di molto spazio e d’aria aperta e aumentano di peso lentamente. Sono ghiotti di ghiande, olive, castagne, tuberi e bacche. Hanno un grasso di ottima qualità, ricco di Omega 3.
MANGALICA | UNGHERIA
La Mangalica è una razza autoctona diffusa in Serbia, Ungheria e Romania. E’ un maiale dal pelo fitto e dalla carne ricca di grasso: la carne magra rappresenta soltanto il 30-35% rispetto a oltre il 50% nelle razze moderne. Proprio l’abbondante presenza di grasso mise a rischio di estinzione la razza nel secondo dopoguerra, a causa del cambio delle abitudini alimentari: nei primissimi anni ’90 in Ungheria non c’erano più di 300 capi: ora se ne contano 30.000 circa.
NERO DEI NEBRODI | SICILIA
Il suino nero dei Nebrodi è un Presìdio Slow Food. Viene allevato “en plein-air” tra le querce e le “zimme”, le tradizionali costruzioni di pietra e terriccio e si nutre prevalentemente di ghiande, castagne e tuberi.
I suini vengono allevati allo stato semibrado per almeno due anni e nonostante tutta la strada percorsa al momento della macellazione il 70% è costituito da grasso, di una qualità superiore che si apprezza assaggiando il lardo e il guanciale.
CERDO IBERICO | SPAGNA
Il suino Iberico è una razza spagnola molto antica. I maiali vengono allevati al pascolo nella “dehesa”, la classica foresta mediterranea, ricca di querce. I maiali effettuano la fase di ingrasso, la “montanera”, dove acquistano il 60% del loro peso iniziale, nutrendosi prevalentemente di ghiande, arrivando a mangiarne più di 10 kg al giorno. Solo la carne fresca e i salumi ricavati da questi suini possono fregiarsi della denominazione “100% bellota”.