Il progetto Amunì nasce dall’incontro tra Massimo Giuliana, Steve Beun, Fred Serruys e Fred Costanoble, tre imprenditori belgi.
Steve, spesso in viaggio in Italia, aveva cconosce e apprezza la pizza rotonda fatta con solo pasta madre del Ristorante Berberè di Bologna, e propone a Massimo di cominciare una nuova avventura a Bruges, magnifica città delle Fiandre. Massimo, pur continuando a mantenere il suo ruolo di direttore della produzione dei ristoranti Berberè in Italia, accetta volentieri.
L’obbiettivo condiviso è quello di portare oltre i confini nazionali un nuovo modo di interpretare la pizza, più sostenibile e di qualità. Amunì si usa solo pasta madre viva la cui conservazione avviene con il metodo del sacco. In cucina vengono prodotti, quotidianamente, due impasti: uno con solo farina di grano tenero di tipo 1 (Petra 1) e un altro che cambia ogni giorno, utilizzando di volta in volta Enkir, Farro, Segale Bianca o mix di vari cerealida produzioni locali.
Per il resto del menu, rigorosamente stagionale, vengono scelti solo prodotti di eccellenza di aziende di medio piccole dimensioni, ma alissima qualità, con l’obiettivo di far conoscere all’estero l’eccellenza italiana, frutto del lavoro di piccole imprese artigianali.
La proposta: pizza con San Daniele, Burrata, Mostarda di Fichi, Fichi Secchi e Germogli.