"FELICITÀ / È UN BICCHIERE DI VINO / CON UN TRAMEZZINO LA FELICITÀ…: DA TORINO A VENEZIA SI GUSTA L’INTUIZIONE DI D’ANNUNZIO
È vero, Albano e Romina Power nella canzone avevano inserito “panino” e, rispettando la rima, tramezzino ci sta benissimo. Che sarebbe la traduzione di sandwich. Quindi, tutti attenti, che il viaggio gastronomico da percorrere sarà molto articolato e parte dalla penna fatata di quel golosone di D’Annunzio.
IN PRINCIPIO FU IL SANDWICH
Sembra sia stato Lord Sandwich a metà del Settecento a inventare un modo molto semplice di nutrirsi tra una partita di caccia, un impegno istituzionale e un tea time: due fette di pane morbido con in mezzo quello che il cuoco aveva a disposizione. Un piatto che ben presto uscì dai confini della Gran Bretagna e conquistò i cestini della merenda di mezzo mondo.
Ma fu in Italia che il sandwich divenne tramezzino, con una declinazione gastronomica davvero articolata, a partire dal nome. Fu infatti Gabriele d’Annunzio che, in piena autarchia lessicale, tradusse il termine “tramesso”, ovvero una portata il più delle volte dolce, che veniva servita dopo gli arrosti e prima del pesce.
E da tramesso a tramezzino il passo fu breve. A differenza del sandwich, il pane morbido utilizzato per il tramezzino, un pane a cassetta (dal nome dello stampo in cui viene cotto) viene privato della crosta e vede il suo primo servizio a Torino, grazie all’intuizione di due coniugi, Angela Demichelis e Onorino Nebiolo, che replicano nel loro Caffè Mulassano quanto assaggiato durante un viaggio negli Stati Uniti.
Un successone incredibile che spopola anche nei pranzi freddi della borghesia italiana, tra canapè e tartellette, tanto che nel 1936 la rivista ‘La Cucina Italiana’ pubblica un articolo sulle origini e ne suggerisce diverse ricette. Poteva Venezia essere da meno? Certo che no! Il tramezzino diventa triangolare, particolarmente farcito soprattutto al centro e vede nella maionese un ingrediente sempre presente, fondamentale per mantenere umido il pancarrè, che negli ultimi anni è diventato un po’ più spesso: un vero e proprio sostituto del pasto.
STREET FOOD ELEGANTE E COLTO
Il tramezzino può essere decisamente considerato un protagonista elegante dello street food, ed è decisamente geniale perché non prevede cottura e ha mille modi per essere farcito in quanto non esiste la ricetta “sovrana” del tramezzino. Per realizzare un tramezzino con i fiocchi ci vuole cultura, non si mettono gli ingredienti a caso come nei tostoni farciti.
Ed è elegante nel momento in cui con due morsi lo si finisce, si può mangiare in piedi, non si sbriciola ovunque e la farcitura non sbrodola.
TIPS AND TRICKS
Lo sapevate che esiste anche una giornata mondiale del tramezzino? È l’11 maggio e, tranquilli, lo si può preparare e mangiare anche nei restanti 364 giorni, con piccole attenzioni che ne aumentano la bontà e la conservabilità. Un velo di maionese spalmato in entrambi i lati consente di avere un pane umido ma non bagnato.
Meglio se protetto anche con pellicola, da preferire al panno umido che fino a qualche tempo fa veniva utilizzato in tutti i bar e caffè che lo proponevano. Il pane: di qualità, solo a cassetta e anche integrale o con i semi, se proprio volete fare i salutisti. Infine la cottura: un brevissimo passaggio nella tostiera può essere ammesso ma non fatelo diventare un toast!
LE RICETTE DEL MAGAZINE
L’ispirazione sono state la storia, la qualità degli ingredienti e d’Annunzio: una versione che omaggia Torino e Venezia, un’altra che strizza l’occhio all’Oriente e, infine, la rivisitazione gourmet di un grande classico: prosciutto e funghi. E l’eleganza? Ma nelle foto, naturalmente!
1. TORINO-VENEZIA
Dal cappone di Morrozzo, all’insalata di gallina padovana, fino alle contaminazioni speziate della città d’arrivo: un viaggio goloso e gustoso.
DOSI per 2 tramezzini
DIFFICOLTÀ: semplice
PREPARAZIONE: 15 minuti
INGREDIENTI
Pane bianco, integrale o con i semi a cassetta
100 g Insalata di pollo
Pesto di pistacchio qb.
2/3 cipolle di Tropea
Olio Evo La Majatica qb.
Cardamomo in polvere qb.
Foglie di origano fresco qb.
Sale qb.
PROCEDIMENTO
Monda e affetta finemente le cipolle, anche la parte verde. In una casseruola antiaderente versa un filo di olio Evo, brasa velocemente le cipolle aggiungendo fin da subito il sale e il cardamomo a fine cottura. Metti da parte. Nel frattempo spatola l’insalata di pollo, mescola il pesto di pistacchio con qualche fogliolina di origano fresco.
Distribuisci su entrambi i lati un velo di pesto di pistacchio, continua con l’insalata di pollo e termina con le cipolle tiepide. Chiudi con la seconda fetta di pane, premi appena. Togli l’eventuale ripieno che tende a uscire e taglia due rettangoli con un coltello molto affilato, così da non schiacciare troppo il pane.
2. DAL GIAPPONE CON FURORE
Avete presente il sushi? Abbiamo pensato di metterlo dentro due fette di pane in cassetta. Si dice che fosse lo spuntino dei samurai
DOSI per 2 tramezzini
DIFFICOLTÀ: semplice
PREPARAZIONE: 15 minuti
INGREDIENTI
Pane bianco, integrale o con i semi a cassetta
1 confezione Patè di tonno in salsa Escabeche
Polvere di cappero qb.
Cetriolini in agrodolce qb.
Senape di Digione in grani qb.
Pepe di Java qb.
Una salsa realizzata con kefir o yogurt bianco, burro di arachidi, succo di lime, zucchero di palma, Olio Evo con Yuzu, Pepe di Java, salsa di soia chiara.
PROCEDIMENTO
Trita finemente i cetriolini e 2/3 di foglie di cappero, a gusto. In una ciotola trasferisci il paté di tonno e il trito aromatico. Profuma con una macinata di pepe ed emulsiona con 1 cucchiaio di olio Evo. In un’altra ciotola mescola gli ingredienti per la realizzazione di un dip oppure frulla per qualche istante il tutto.
Regola di gusto con un pizzico di sale e di pepe, se gradito. Distribuisci su entrambi i lati un velo di senape, spolvera con la polvere di cappero, continua con la mousse di tonno, con qualche rondella di cetriolino e una macinata di pepe di Java. Chiudi con la seconda fetta di pane, premi appena, para l’eventuale ripieno che tende ad uscire.
Taglia due rettangoli con un coltello molto affilato, così da non schiacciare troppo il pane.
3. NON IL SOLITO PROSCIUTTO E FUNGHI
Quello che di solito si sceglie quando anche asparagi e uova è terminato. Si, ma realizzato come lo facciamo noi è tanta roba. Un suggerimento per la realizzazione: potete inserire gli ingredienti separatamente oppure mescolarli insieme, tritati, alla robiola di capra.
DOSI per 2 tramezzini
DIFFICOLTÀ: semplice
PREPARAZIONE: 15 minuti
INGREDIENTI
Pane bianco, integrale o con i semi a cassetta
Prosciutto cotto affumicato alle erbe qb.
Robiola di capra sac-à-poche qb.
Funghi porcini trifolati qb.
Funghi porcini essiccati e ridotti a farina qb.
Timo fresco qb.
Maionese classica qb.
PROCEDIMENTO
Riduci a polvere qualche fungo porcino o trombetta essiccati. Trita finemente un paio di cucchiai di funghi trifolati e mescolali alla robiola: puoi anche frullare a crema i due ingredienti. Affetta il prosciutto a mano, se possibile, e poi a julienne. Mescola alla maionese delle foglioline di timo fresco.
Distribuisci su entrambi i lati un velo di maionese, spolvera con la polvere di fungo, continua con la crema di robiola, qualche fungo intero, il prosciutto. Chiudi con la seconda fetta di pane, premi appena, para l’eventuale ripieno che tende a uscire e taglia in due triangoli e poi in altri due triangoli con un coltello molto affilato, così da non schiacciare troppo il pane.