Ce n’è per tutti i gusti: un viaggio formativo alla scoperta dei guanciali della nostra selezione. Dolce, sapido o affumicato... quale fa per te?
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Un nuovo anno porta sempre aria di novità, come questa rubrica dove vi racconterò una parte della nostra formazione interna. Valsana crede molto nell’importanza dell’approfondimento sul prodotto attraverso la formazione, aggiunta come obiettivo nel suo statuto. Gli incontri, 6 all’anno in azienda più le visite ai fornitori, coinvolgono tutta la rete vendita e il commerciale.
In questo appuntamento di formazione faremo un focus sulla differenziazione dei guanciali in catalogo, per guidarvi nella scelta di quello più adatto alle vostre esigenze. Nella tabella che segue troverete elencate, in modo intuitivo e immediato, le principali caratteristiche dei guanciali nel nostro assortimento.
IL GUANCIALE
Prodotto nato dalla necessità, quando in campagna i primi norcini impararono a valorizzare i tagli grassi: lardo, pancetta e guanciale. Tagli considerati meno pregiati, dai quali ottenere alimenti di facile conservazione ad alta intensità energetica, un cibo popolare. La forma triangolare o rettangolare permette di riconoscere a colpo d’occhio se si tratta di un prodotto ottenuto, rispettivamente, dalla guancia o dalla gola del maiale.
Ogni guanciale porta con sé diverse caratteristiche che lo rendono unico. La scelta della materia prima, con le giuste venature magre con grasso pregiato, il processo di salatura, la concia con pepe e spezie varie, l’eventuale affumicatura e il grado di stagionatura, fanno sì che ogni guanciale si presenti al palato con intensità di aromi differenti.
LA DEGUSTAZIONE
I guanciali assaggiati in questa formazione: Guanciale di Colonnata, Guanciale al pepe e Guanciale affumicato di Zahre.
Il Guanciale di Colonnata è dolce con un aroma speziato, ideale per la lavorazione in cucina, dalla fetta regolare e con un rapporto proporzionato tra grasso e magro.
A seguire un prodotto con un importante contributo di pepe: il Guanciale al pepe di Lusetti. Si scioglie in bocca, è dolce e leggermente sapido; tra i più venduti, consigliamo l’utilizzo previa leggera pulizia del pepe in eccesso.
Ultimo assaggio: Guanciale affumicato di Zahre, nel cuore delle Alpi Carniche viene affumicato con legno di faggio, come da tradizione di montagna. Una fetta dolcissima e fondente, molto ruffiano, con una delicata nota di fumo accompagnata da profumi di cannella e pepe.Della stessa tipologia è anche disponibile il prodotto di Jolanda De Colò.
Una menzione d’onore va al Guanciale di Suino nero dei Nebrodi. Presidio Slow Food allevato nel Parco Nazionale dei Nebrodi, i maiali si alimentano con ciò che trovano in natura: castagne, ghiande e tuberi. La fetta ha una maggiore frazione di grasso, ottimo su crostini caldi di pane, delicatamente si scioglie in bocca.
Francesca Marini
Ufficio Commerciale