Ci piaceva l’idea di dedicare una rubrica del nostro magazine alla responsabilità sociale d’impresa, un tema di cui finalmente si sta iniziando a parlare seriamente e che sta contagiando tante realtà, grandi e piccole.
L’obiettivo è quello di dare valore a un’economia orientata non solo al profitto ma al bene-essere: delle persone che lavorano in azienda, della comunità e del territorio in cui l’azienda si colloca, degli animali e in generale della società. Riportare l’etica in primo piano, con l’idea di lasciare alle generazioni future un ambiente e una società “sani”. Tra i nostri produttori ci sono molti casi di eccellenza, moltissime storie da raccontare che da anni hanno sposato questo approccio. Non per seguire la moda manageriale del momento, ma perchè credono davvero nel rispetto del benessere animale e sociale e nell’equilibrio tra economia ed ecologia.
Una di queste aziende è Tre Cime Mondolatte, che a fine anno ha condiviso con noi un report interessante. Una ricerca promossa dalla Federazione Latterie Alto Adige - di cui Tre Cime Mondolatte fa parte - in collaborazione con l’Università di Bolzano, sulla gestione sostenibile del settore lattiero caseario altoatesino.
La ricerca ha coinvolto 5.000 agricoltori di montagna, soci e fornitori delle latterie altoatesine organizzate in cooperative. L’attività lattiero-casearia è la zootecnia di eccellenza delle zone montane, in un paesaggio caratterizzato da più di 350 vette oltre i 3000 metri. Gli alpeggi e i prati che caratterizzano il territorio sono il frutto del lavoro di generazioni di produttori di latte. Un lavoro da tutelare, perchè preservare i borghi rurali significa assicurare la cura costante del paesaggio coltivato, la perpetuazione delle tradizioni, degli usi e dei costumi, e garantire un futuro a questi luoghi.Prati e pascoli sono risorse preziose da difendere: la biodiversità viene promossa attraverso la gestione dei prati magri, caratterizzati da 30-80 specie vegetali (tra cui Salvia pratensins, Bromus erectus, Briza media) e dei pascoli alpini ricchi di specie diverse (30-50 specie vegetali tra cui Trisetum flavescens, Leucanthemum volgare, Arnica montana). Le zone foraggere vengono fertilizzate ricorrendo quasi esclusivamente a concimi naturali prodotti negli stessi masi di montagna, rinunciando all’uso di fertilizzanti minerali ed erbicidi e riducendo il numero di capi per ettaro, secondo i vincoli previsti dai contratti agroambientali nell’ambito del piano di sviluppo rurale della provincia di Bolzano.
Su un suolo sano crescono piante sane che fungono da alimento per vacche sane, e animali sani assicurano la produzione di un latte sano.
Il 30% delle aziende si occupa anche di silvicoltura e gestione forestale, contribuendo alla conservazione della superficie boschiva. Un terzo delle aziende produce energia verde, con impianti di biogas, fotovoltaico e impianti di cogenerazione. Responsabilità ambientale significa infatti anche preservare le risorse - suolo, acqua, energia - evitandone uno sfruttamento eccessivo. Un altro trend da segnalare è la crescita del biologico: il 5% delle aziende agricole segue i criteri della produzione biologica e questa tendenza è in aumento.
Il Progetto "Latte Fieno"
Da qualche anno Tre Cime Mondolatte ha aderito al Progetto “Latte Fieno”, specialità tradizionale garantita (STG) dal 2016. Il disciplinare richiede che il latte venga prodotto da animali nutriti prevalentemente con erba fresca in estate e fieno in inverno, secondo il ritmo delle stagioni (almeno il 75% della razione annua di mangime secco).
Sembra scontato, ma in realtà non lo è affatto. La dieta dei bovini, a partire dal dopoguerra, ha subito una radicale trasformazione e in tanti allevamenti i bovini vengono nutriti con mangimi industriali, miscele di mais e soia (spesso OGM) e insilati (foraggi fermentati).
Il latte da fieno recupera la forma più tradizionale della produzione lattiera: da secoli d’estate i contadini mandano il bestiame in alpeggio; l’erba viene falciata, seccata e il fieno ottenuto viene portato nel maso per l’inverno. Con la lavorazione dei prati viene salvaguardato il paesaggio e promossa la biodiversità. Inoltre, la grande varietà di erbe che le vacche mangiano conferiscono al latte un’inconfondibile ricchezza di aromi. D’inverno le vacche sono alimentate prevalentemente con fieno, integrato con piccole quantità di crusca, di cereali e piante proteiche, rinunciando a insilati e mangimi OGM.
Martina Iseppon
Responsabile Marketing & Comunicazione