Tra uliveti e pascoli che si estendono dalle pendici dell’altopiano Silano fino a lambire il mare, proprio al centro della provincia di Crotone, sorge l’azienda agricola della famiglia Maiorano, che da oltre cent’anni custodisce gelosamente e tramanda di padre in figlio i segreti dell’allevamento di ovini.
Allevatori da cinque generazioni, i Maiorano sono famosi soprattutto per la loro produzione di Pecorino Canestrato Crotonese, che preparano secondo i canoni di una tradizione risalente al XV secolo, avvalendosi di un latte dal sapore unico, grazie alla grande varietà della vegetazione dei loro pascoli. “L’attività fu avviata dal nonno di mio nonno, che era allevatore nella Sila. Negli anni Trenta la famiglia si spostò nel Marchesato di Crotone e dagli anni Ottanta in poi la produzione di formaggi da latte ovino e bovino divenne il nostro core business”, racconta Raffaele Maiorano, imprenditore poco più che trentenne che affianca il padre Alfonso nella gestione dell’azienda. Laureato in Economia e Finanza d’Impresa e presidente dei Giovani di Confagricoltura, per l’azienda agricola paterna Raffaele segue il marketing del Pecorino Crotonese ed ha avviato una produzione biologica d’olio d’oliva che sta dando ottimi risultati. L’abbiamo intervistato per farci raccontare qualche piccolo segreto di un’azienda dalla tradizione ultracentenaria.
Raffaele, qual è la ricetta della vostra longevità?
Una tradizione che ci consente di distinguerci per la qualità dei nostri prodotti e un’innovazione gestionale e d’immagine che passa attraverso una sempre maggiore attenzione all’ambiente. Per questo abbiamo avviato diverse produzioni bio.
Qual è la realtà della vostra azienda agricola oggi?
Attualmente può contare su 25 dipendenti e 1200 ettari di terreno, tra pascoli, uliveti e aranceti. Nei pascoli alleviamo circa 1800 pecore, oltre ad alcuni bovini di razza Podolica e Simmental. 60 ettari di terra sono destinati invece alla coltivazione degli ulivi. Le nostre pecore sono allevate allo stato semibrado. Dal loro latte ricaviamo, oltre al Pecorino Crotonese, anche la Ricotta Affumicata, un prodotto che abbiamo reso unico usando per l’affumicatura gli scarti della potatura dei nostri uliveti e aranceti biologici.
Il Pecorino viene prodotto tutto l’anno?
No, d’estate ci si ferma perché viste le temperature non si otterrebbero prodotti di qualità. E va rispettato il ciclo di lattazione delle pecore, che da fine luglio ai primi d’ottobre sono in asciutta, poi partoriscono e svezzano. Cominciano a darci latte per i nostri formaggi solo da inizio novembre.
Per il Pecorino Crotonese siete in attesa della certificazione DOP?
In realtà la abbiamo ottenuta da poco, siamo in una quindicina di aziende a produrre il pecorino in questa zona, stiamo aspettando la costituzione del consorzio. Senza una DOP che lo tuteli, il Pecorino Crotonese viene prodotto anche all’estero, in Bulgaria e in Romania. La zona di produzione e di provenienza del latte sono invece essenziali per conferirgli la sua unicità. Raffaele ne è convinto, tanto che scherza: “Stiamo pensando di chiamare il nostro prodotto “Pecorino Maiorano” e basta: al momento è la più valida garanzia di qualità”.
Giulia Basso