A luglio 2015 Gino e Giorgia sono partiti alla scoperta dei Nebrodi, una catena montuosa dell’Appennino Siculo. Un paesaggio sorprendente, con una ricca vegetazione spesso inospitale, valli piuttosto strette e paesini lontani dai siti produttivi per lo più abitati da anziani.
Proprio in uno di questi paesi, a Mirto, in provincia di Messina, abitano Luisa e Sebastiano, due persone meravigliose che lavorano dall’alba al tramonto ogni singolo giorno per allevare vacche da latte, pecore e Suino Nero dei Nebrodi.
Un’azienda di altri tempi dove trovano spazio tutti i componenti della famiglia. Ognuno mette quello che può: persino la mamma di Sebastiano prepara ogni giorno il pranzo per tutti, operai compresi. E ovviamente non mancavano due sedie anche per noi!
La mandria di Sebastiano pascola su un territorio di 100 ettari, ricco di querce, dove i maiali sono allevati “en plein-air” e si nutrono di ghiande, castagne e tuberi. All’occorrenza vien loro data un’integrazione con fave e orzo germinato. Passeggiare sotto le querce e tra le “zimme”, le tradizionali costruzioni di pietra e terriccio, è stata davvero una bella esperienza. C’era una piacevole brezza e la fitta vegetazione in molti tratti non lasciava passare i raggi del sole.
I suini vengono allevati così, allo stato semibrado, per almeno due anni e nonostante tutta la strada percorsa al momento della macellazione il 70% è costituito da grasso, di una qualità superiore che si apprezza assaggiando il lardo e il guanciale. Con le cosce vengono prodotti dei fantastici prosciutti, stagionati almeno due anni, che nulla hanno da invidiare ai crudi spagnoli.
Vi auguriamo di emozionarvi come è successo a noi assaggiando le prelibatezze di Sebastiano, perché una fetta di prosciutto non è fatta solo di carne e grasso ma è fatta di fatiche, di territori difficili, di buona volontà, di sorrisi, di ospitalità, di passione per il proprio lavoro e amore per la propria terra!