Gin pairing: abbinare cibo e gin.
Ma cos’è il gin? Un distillato di orzo, frumento, ginepro e altre botaniche a seconda della ricetta e del gusto del produttore. Nasce come medicinale in Olanda, ma poi si diffonde in tutto il mondo diventando il protagonista di uno dei cocktail più amati: il gin tonic.
Gli abbinamenti con il gin sono una pratica già diffusa all’estero che in questi ultimi anni sta prendendo piede anche in Italia. Ne sanno qualcosa Andrea e Daniela, fratelli e gestori del gastropub Nidaba. Da loro sono proprio i clienti a chiedere di abbinare i piatti a uno dei tanti gin della selezione disponibile al bancone. Un po’ di coraggio ed ecco spazzata via l’idea di bere gin tonic solo nel dopocena.
La voglia di non porre limiti al gusto è l’impulso di partenza che inietta la giusta adrenalina per iniziare a sperimentare. E allora ci si cimenta anche con i formaggi.
Oltre a Daniela e Andrea ci raggiungono anche Ilaria (la Chef) e Francesco. Il primo passo è l’assaggio in purezza del formaggio, per capirne tutte le sfumature di gusto. Già qui sicuramente inizierà a farsi strada l’idea degli aromi da abbinare, se agire in contrasto o in accordanza. Si passa, quindi, all’elaborazione del piatto, perchè come dice Daniela “quando si ha un buon formaggio è un peccato servirlo sempre da solo!” e lavorando simultaneamente, facendo dei tentativi, si raggiunge il giusto equilibrio tra piatto e gin tonic. Arte!
Solo una la dritta che ci rivela Andrea: per i suoi gin homemade lui parte sempre da un London Dry, una tipologia di gin con poche botaniche che pemette di essere personalizzata con le erbe o gli aromi a cui si vuole dare più rilevanza. Su questo meglio fidarci dell’esperienza di Andrea, che ci parla da dietro il bancone dove tiene tutti i suoi gin, aromatizzati personalmente con le erbe del suo orto botanico.
Si parte con il Gruyere d’alpeggio panato e fritto, con mela alla menta e mostarda di kumquat abbinato a un gin con limone e rosmarino, per sgrassare e rinfrescare la bocca.
Secondo piatto: il Sottocenere al tartufo diventa un piedistallo per un tuorlo fritto con una puntina di asparago e radice di loto fritta. Pensando al profumo di cenere l’abbinamento perfetto è presto fatto con un gin al cedro arricchito con alloro.
Il carciofo con Pecorino di Pienza fresco, topinambur fritto e in crema si sposa perfettamente un gin tonic alla menta e peperoncino. Il carciofo sta divinamente con il pecorino ma è sempre molto difficile da abbinare. Tra tutte le prove la menta ha rappresentato davvero un matrimonio ben riuscito.
I colori si fanno più intensi e più caldi con il blu di capra ai frutti rossi, Ol Sciur abbinato a una tartare di manzo con gel ai lamponi. Dei sapori decisamente fruttati che si esaltano con un gin realizzato con boccioli di rosa e arricchito con ibisco.
Si prosegue con crostino di pane integrale con un pastrami realizzato con Picanha di Fassona, con scaglie di Pecorino Ginepro e mousse di cavolo viola. Qui la scelta del gin è stata più complessa. Tutti i gin sono realizzati con ginepro, aroma che che si ritrova anche in questo pecorino, quindi la scelta è caduta su delle aromatizzazioni che stravolgono completamente il London Dry: un blend di gin al finocchio e alla liquirizia. Sembrava azzardato, ma ha funzionato! Il sapore del pastrami è intenso ma la potenza dei semi di finocchietto riesce a tenergli testa perfettamente.
E alla fine arriva il dolce, una cheesecake di Robiola di capra affumicata con carote all’arancia e gelato al macis. Andrea ci racconta che quando ha assaggiato il piatto gli è subito venuta alla mente l’arancia come filo conduttore dell’abbinamento, , perciò: gin all’arancia con zenzero.
Prossima frontiera del gin? Gli ortaggi! Ma questa sarebbe un’altra storia!
Giulia Bassetto
Marketing Manager